Quest
anno, stufo delle solite vacanze vai-vedi-torni tutto incluso, ho deciso di
lanciarmi in una nuova esperienza e provare le vacanze 2.0, ovvero le vacanze
sociali.
Per
quelli che ne sono all'oscuro, su internet sono presenti diverse possibilità
che permettono di scoprire il mondo senza bisogno di sborsare ingenti quantità
di denaro. Come? semplicissimo… facendosi ospitare dalla gente del posto.
Il 15
luglio inizia quindi la mia prima esperienza di WWOOFing; in parole semplici,
lavoro qualche ora al giorno e in cambio ricevo vitto e alloggio gratuito.
La
Giordania è un paese straordinariamente interessante e la popolazione è una
delle più cordiali al mondo.
Arrivo
ad Amman una domenica notte, riposo in aeroporto e alle 7 di mattina di nuovo
in volo verso Aqaba. In 40 minuti di volo ho attraversato tutta la nazione, gli
occhi incollati al finestrino per godermi il magnifico paesaggio che mi si
presentava davanti.
All'aeroporto
vengo accolto da un tassista che mi accompagna al paesino di Rum, alle porte
dello straordinario deserto del Wadi Rum.
Il
mio compito? Assistere e aiutare un gruppo di beduini nella gestione del loro
accampamento nel deserto. Pulire le tende, aiutare in cucina e sopratutto
essere a disposizione dei turisti che arrivano la sera e ripartono al mattino.
Per
una persona che vive in città la vita nel deserto è qualcosa di straordinario
ma nello stesso tempo sconcertante. Silenzio assoluto, le notti sono
rischiarate dalle miriadi di stelle, pace assoluta.
Con
il mio responsabile mi esprimo in inglese, con i turisti, a dipendenza della
loro lingua, ne approfitto per parlare francese, tedesco, italiano e anche
qualche parola di spagnolo.
Più
interessante però è il fatto di potermi esprimere, anche se solo per qualche
discorso di base, in arabo.
Qualche
mese fa ho fatto un viaggio in libano e ho acquistato, proprio da voi (imparare-lingue.eu), il corso di libanese. Grazie al vostro prodotto e all'aiuto di un mio amico che ha vissuto
un anno in Libano, ho potuto, non solo scambiare qualche chiacchiera con i
beduini (non tutti infatti parlano inglese), ma sopratutto entrare nella loro
vita di tutti i giorni.
Il
dialetto libanese è perfettamente capito in Giordania (come pure in Siria e in
altri paesi del medio oriente). E se non ci si capiva parlando, la
comunicazione diventava gestuale.
Da
subito sono stato invitato a cena nelle case dei beduini, ho imparato a
conoscerne usanze e costumi, tradizioni, pensieri,… Anche se in un modo goffo
ho potuto vivere la vera vita da beduino e non solo quella vita apparente che i
turisti sperimentano per una notte o due. Inutile
dire che quest'estate ho proprio approfittato a pieno delle mie vacanze!
Grazie a Vanni B. per la sua storia.
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