12 settembre 2012

Vacanze 2.0 in Giordania


Quest anno, stufo delle solite vacanze vai-vedi-torni tutto incluso, ho deciso di lanciarmi in una nuova esperienza e provare le vacanze 2.0, ovvero le vacanze sociali.
 
Per quelli che ne sono all'oscuro, su internet sono presenti diverse possibilità che permettono di scoprire il mondo senza bisogno di sborsare ingenti quantità di denaro. Come? semplicissimo… facendosi ospitare dalla gente del posto.

Il 15 luglio inizia quindi la mia prima esperienza di WWOOFing; in parole semplici, lavoro qualche ora al giorno e in cambio ricevo vitto e alloggio gratuito.

La Giordania è un paese straordinariamente interessante e la popolazione è una delle più cordiali al mondo.
Arrivo ad Amman una domenica notte, riposo in aeroporto e alle 7 di mattina di nuovo in volo verso Aqaba. In 40 minuti di volo ho attraversato tutta la nazione, gli occhi incollati al finestrino per godermi il magnifico paesaggio che mi si presentava davanti.

All'aeroporto vengo accolto da un tassista che mi accompagna al paesino di Rum, alle porte dello straordinario deserto del Wadi Rum.
Il mio compito? Assistere e aiutare un gruppo di beduini nella gestione del loro accampamento nel deserto. Pulire le tende, aiutare in cucina e sopratutto essere a disposizione dei turisti che arrivano la sera e ripartono al mattino.
Per una persona che vive in città la vita nel deserto è qualcosa di straordinario ma nello stesso tempo sconcertante. Silenzio assoluto, le notti sono rischiarate dalle miriadi di stelle, pace assoluta.
Con il mio responsabile mi esprimo in inglese, con i turisti, a dipendenza della loro lingua, ne approfitto per parlare francese, tedesco, italiano e anche qualche parola di spagnolo.
Più interessante però è il fatto di potermi esprimere, anche se solo per qualche discorso di base, in arabo.

Qualche mese fa ho fatto un viaggio in libano e ho acquistato, proprio da voi (imparare-lingue.eu), il corso di libanese. Grazie al vostro prodotto e all'aiuto di un mio amico che ha vissuto un anno in Libano, ho potuto, non solo scambiare qualche chiacchiera con i beduini (non tutti infatti parlano inglese), ma sopratutto entrare nella loro vita di tutti i giorni.
Il dialetto libanese è perfettamente capito in Giordania (come pure in Siria e in altri paesi del medio oriente). E se non ci si capiva parlando, la comunicazione diventava gestuale.

Da subito sono stato invitato a cena nelle case dei beduini, ho imparato a conoscerne usanze e costumi, tradizioni, pensieri,… Anche se in un modo goffo ho potuto vivere la vera vita da beduino e non solo quella vita apparente che i turisti sperimentano per una notte o due. Inutile dire che quest'estate ho proprio approfittato a pieno delle mie vacanze!

Grazie a Vanni B. per la sua storia.

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