Partenza da Roma
Fiumicino, non sto più nella pelle, anche perché si è sciolta. Il termometro
segna quasi 40° e l’idea di andare “al fresco” per un po’ diventa sempre più
allettante, soprattutto perché sono anni che aspetto la possibilità di godermi
una sana vacanza. Due ore e mezza di viaggio a guardare le nuvole, le alpi, le
città dall’alto sono solo il prologo di una vacanza che ha tutta l’aria di
rivelarsi interessante ma soprattutto rilassante. Ho deciso, infatti, di
partire da sola, per stare “con me”.
Prima tappa Copenaghen dove mi aspetta una nave da crociera che sarà la mia casa per i prossimi 7 giorni
e mi porterà tra i fiordi norvegesi e le cittadine della costa, fino a
raggiungere la capitale. L’inizio è
sconcertante, lascio Roma per il caldo e mi ritrovo a Copenaghen…al caldo. Eh
si perché se anche l’estate nei paesi scandinavi dura poco, sono riuscita a
centrare la settimana di temperature massime che hanno sfiorato negli ultimi
anni.
Guardo dubbiosa la
valigia che contiene alcuni indumenti di lana, ringraziando il cielo di aver
portato anche maglie prettamente estive, giusto perché una donna, si sa, ama
viaggiare comoda. Ore 16.30, finalmente
sulla nave, passati i primi cinque minuti a saltare sul letto della mia camera
come una bambina ho il tempo di esplorare il mio piano prima che salgano tutti
i passeggeri, fino ad arrivare sul ponte, dove un mare azzurro e intenso
lambisce le coste della Danimarca e della Svezia.
Se dovessi dire da
quel momento in poi al rientro a Roma, 9 giorni più tardi, il tempo è volato,
tra un’escursione nella Rondane, una gita immersa nel verde e le rivisitazioni
storiche della verde Norvegia nell’età del bronzo, questo paese è stato in
grado di unire elementi completamente diversi tra loro in modo naturale e, da
un lato, soddisfare il richiamo hippie della natura e, dall’altro, godere delle
comodità e degli intrattenimenti di una più congeniale vita di città, visitando
e incontrando luoghi e persone molto accoglienti, con la praticità di poter
utilizzare, in caso di necessità, la lingua inglese, utilissima soprattutto in
un paese del quale a stento si conosce il nome della lingua o in questo caso
delle lingue.
Al rientro a
Copenaghen, con la Norvegia nel cuore, è stato possibile continuare il viaggio
in modo autonomo, provando la frizzante esperienza di farmi un biglietto in
danese (e se sono sopravvissuta a quello ormai il mondo mi appartiene) e
attraversare il famoso ponte dell’Øresund, che unisce la Danimarca alla Svezia,
incappando in uno dei numerosi Festival estivi che si svolgono in scandinavia
nel periodo del lungo giorno, nella ridente cittadina di Malmø. Un’esperienza
rigenerante per chi ama la natura e vuole prendersi del tempo per se, senza
rinunciare ad un po’ di sana cultura.
Grazie Cristina M. per la sua storia.
30 ottobre 2013
24 ottobre 2013
Il lessico è alla base di una lingua
r apprendere il lessico di una nuova lingua, non c'è altra strada che imparare a memoria. Imparare è un processo
mnemonico durante il quale le informazioni vengono acquisite, elaborate, collegate
con altre e conservate. Non sempre, però, le informazioni assimilate rimangono a lungo in mente.
Facilmente il nuovo sapere viene dimenticato, come ognuno può aver constatato.Però
esistono in ogni modo suggerimenti ed accortezze per facilitare l'assimilazione dei vocaboli.
Ciascuno impara in modi differenti Non esiste una ricetta valida per tutti. Ognuno raggiunge lo stesso risultato in maniera diversa, in tempi diversi.
Imparare divertendosi
Imparare è un processo di associazione del nuovo con il conosciuto. Quando ci si annoia, si apprende soltanto superficialmente e non per lungo tempo. Se si vogliono tenere in mente a lungo i vocaboli, bisogna predisporre la propria testa come se ci si cimentasse davanti a sfide emozionanti.
Imparare con metodicità
Non si apprendono i vocaboli alla rinfusa, senza ordine. Anche il patrimonio lessicale della propria lingua madre viene, nel cervello, collocato in determinate strutture e collegato l'un l'altro. E se si vuole imparare un'altra lingua, tali strutture / "cassetti" verranno pure impiegati per l'accumulo e la collocazione del nuovo sapere. Il processo di elaborazione viene agevolato se lessico e sapere di nuova acquisizione vengono memorizzati secondo una determinata logica.
Iniziare con cose semplici
Le parole adoperate nella vita di ogni giorno si ricordano più facilmente.
Imparare con le immagini
Si imprimono più velocemente le parole che possono essere illustrate visivamente e collegate con un’immagine.
Associare parole ad emozioni
A lungo termine vengono ricordate soprattutto parole e locuzioni con le quali si ha un legame emotivo.
Pronunciare le parole a voce alta
Le parole pronunciate già una volta vengono facilmente ripetute e ricordate.
Meglio il concreto dell'astratto
Un’altra regola fissa è che il concreto si memorizza meglio dell’astratto.
Prima i sostantivi, dopo i verbi
In generale i verbi sono più difficili da memorizzare dei sostantivi.
In “bocca al lupo” a tutti con i nostri corsi e trainer dei vocaboli! La redazione di “Imparare-lingue”!
Ciascuno impara in modi differenti Non esiste una ricetta valida per tutti. Ognuno raggiunge lo stesso risultato in maniera diversa, in tempi diversi.
Imparare divertendosi
Imparare è un processo di associazione del nuovo con il conosciuto. Quando ci si annoia, si apprende soltanto superficialmente e non per lungo tempo. Se si vogliono tenere in mente a lungo i vocaboli, bisogna predisporre la propria testa come se ci si cimentasse davanti a sfide emozionanti.
Imparare con metodicità
Non si apprendono i vocaboli alla rinfusa, senza ordine. Anche il patrimonio lessicale della propria lingua madre viene, nel cervello, collocato in determinate strutture e collegato l'un l'altro. E se si vuole imparare un'altra lingua, tali strutture / "cassetti" verranno pure impiegati per l'accumulo e la collocazione del nuovo sapere. Il processo di elaborazione viene agevolato se lessico e sapere di nuova acquisizione vengono memorizzati secondo una determinata logica.
Iniziare con cose semplici
Le parole adoperate nella vita di ogni giorno si ricordano più facilmente.
Imparare con le immagini
Si imprimono più velocemente le parole che possono essere illustrate visivamente e collegate con un’immagine.
Associare parole ad emozioni
A lungo termine vengono ricordate soprattutto parole e locuzioni con le quali si ha un legame emotivo.
Pronunciare le parole a voce alta
Le parole pronunciate già una volta vengono facilmente ripetute e ricordate.
Meglio il concreto dell'astratto
Un’altra regola fissa è che il concreto si memorizza meglio dell’astratto.
Prima i sostantivi, dopo i verbi
In generale i verbi sono più difficili da memorizzare dei sostantivi.
In “bocca al lupo” a tutti con i nostri corsi e trainer dei vocaboli! La redazione di “Imparare-lingue”!
22 ottobre 2013
Corsi di lingua per bambini
I bambini sono ricchi di emozioni, creatività, entusiasmo ed energia. Bisogna
però stimolarli e soprattutto farli divertire. Con questo programma i bambini
impareranno attraverso immagini, suoni, facili letture e giochi. Il corso è adatto
per bambini tra i cinque ed i dieci anni
(anche per bambini che non hanno ancora imparato a leggere).
Abbiamo corsi per bambini per 26 lingue - albanese, americano, arabo, brasiliano, bulgaro, catalano, ceco, cinese, croato, danese, finlandese, francese, graco, indonesiano, inglese, islandese, lettone, lituano, norvegese, olandese, polacco, portoghese, runemo, russo, serbo, slovacco, spagnolo, spagnolo del Sud-America, svedese, swahili, tedesco, turco, ungherese e vietnamese.
Abbiamo corsi per bambini per 26 lingue - albanese, americano, arabo, brasiliano, bulgaro, catalano, ceco, cinese, croato, danese, finlandese, francese, graco, indonesiano, inglese, islandese, lettone, lituano, norvegese, olandese, polacco, portoghese, runemo, russo, serbo, slovacco, spagnolo, spagnolo del Sud-America, svedese, swahili, tedesco, turco, ungherese e vietnamese.
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2 settembre 2013
La lingua straniera aiuta a simpatizzare con la gente del posto
La protagonista di questo racconto, è la mia ragazza…una
vera poliglotta! Parla inglese, francese, spagnolo e tedesco e tutti dicono che
viaggiare con lei, significa stare “in una botte di ferro”, per la sua capacità
di organizzazione e risoluzione di piccoli problemi legati ai viaggi.
Qui di seguito, ricordo qualche episodio buffo legato alle sue doti linguistiche: il primo risale ad una vacanza in Francia, nell’ambito di un progetto europeo. Il personale alla reception dell’hotel si era adeguato a parlare in inglese con tutti quegli ospiti provenienti da tutta Europa, nonostante sia noto che i francesi preferiscono parlare la loro lingua madre. Ad un certo punto della vacanza, la mia ragazza, dopo aver parlato per tutto il tempo inglese, ebbe un problema con lo scarico del bagno della sua stanza. Essendo tarda sera, scese alla reception per chiedere di poter cambiare stanza. Inizialmente la signora al desk le fece un pò di storie, dicendo che era già tarda ora e non valeva la pena. Così, lei, per potersi accaparrare la simpatia della signora, iniziò a parlare in francese, spiegando il problema. Il risultato? Nel giro di pochi minuti le fu cambiata la camera!
Qui di seguito, ricordo qualche episodio buffo legato alle sue doti linguistiche: il primo risale ad una vacanza in Francia, nell’ambito di un progetto europeo. Il personale alla reception dell’hotel si era adeguato a parlare in inglese con tutti quegli ospiti provenienti da tutta Europa, nonostante sia noto che i francesi preferiscono parlare la loro lingua madre. Ad un certo punto della vacanza, la mia ragazza, dopo aver parlato per tutto il tempo inglese, ebbe un problema con lo scarico del bagno della sua stanza. Essendo tarda sera, scese alla reception per chiedere di poter cambiare stanza. Inizialmente la signora al desk le fece un pò di storie, dicendo che era già tarda ora e non valeva la pena. Così, lei, per potersi accaparrare la simpatia della signora, iniziò a parlare in francese, spiegando il problema. Il risultato? Nel giro di pochi minuti le fu cambiata la camera!
Anche il secondo episodio è abbastanza buffo. Federica era
in vacanza a Barcellona e all’ultimo giorno del viaggio, avendo ormai visitato
quasi tutti i luoghi di suo interesse, decise di andare a visitare la località
di Tibidabo. Dopo aver visitato il santuario, aspetta e aspetta, l’autobus per
rientrare in città non arrivava. C’erano parecchi turisti ad aspettare, tra cui
una vecchietta che sembrava piuttosto spazientita dalla lunga attesa; ma nulla, l’unico autobus che si avvistava in
zona, era quello per il trasporto di disabili. Vedendo avvicinare la vecchietta
disperata all’autista, anche Federica gli si avvicinò e iniziò a spiegare in
spagnolo il problema dell’autobus che non arrivava. L’autista si mostrò così
gentile da fornire un passaggio a lei, alla sua amica e alla vecchietta, sotto
gli occhi increduli di tutti gli altri turisti…che forse staranno ancora attendendo
l’autobus! Non solo! L’autista non le fece neppure pagare il biglietto!
L’ultimo episodio ha luogo in Austria. Essendo la mia
ragazza all’epoca una studentessa, aveva diritto a particolari sconti sulla
visita di musei e monumenti, ma aveva dimenticato il suo tesserino
universitario in Italia. Iniziò a ragionare in tedesco con il personale della
biglietteria, che alla fine, le concesse la riduzione sul biglietto di
ingresso.
Morale: spesso conoscere una lingua straniera, ci aiuta
a simpatizzare con la gente del posto e a risolvere piccole difficoltà di
viaggio ;-)!
Grazie a Francesco M. per il suo racconto.
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